Pellegrinaggio in Terra Santa per giovani

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Durata

8 giorni
(7 notti)
  • Pellegrinaggio pensato per i giovani, iniziando da Gerusalemme, come gli antichi pellegrini…
  • Prevede una sistemazione alberghiera semplice e occorre spirito di adattamento
  • Il pellegrinaggio prevede incontri con le realtà locali palestinesi ed ebraiche
  • Pellegrinaggio indicato per gruppi SCOUT, gruppi parrocchiali giovanili, movimenti e associazioni religiose
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Programma

  1. 1
    1° giorno

    Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto concordato; disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza con volo di linea per Tel Aviv. Arrivo nel primo pomeriggio, incontro con la guida e trasferimento a Betlemme, cena e pernottamento.

  2. 2
    2° giorno

    Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra…

    Di primo mattino trasferimento verso il Mar Morto per raggiungere l’oasi di Anatot: il luogo offre un quadro ideale dell’amore e della tenerezza del Dio Creatore ed è l’ ambientazione ideale del Cantico dei Cantici,  tra gli stambecchi…e le sorgenti ricche di acqua dolce del Nahal Perat.  Successiva visita al sito archeologico di Qumran e al Mar Morto. Rientro a Betlemme facendo una sosta a Gerico.

    Il credo cristiano riprende, con le sue prime parole, il Credo di Israele, accettando così al contempo anche la lotta di Israele, la sua esperienza della fede e il suo combattere per Dio, che diventano così una dimensione interiore della fede cristiana, la quale senza tale lotta non esisterebbe affatto

    (J.Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 102).

  3. 3
    3° giorno

    Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso morì e fu sepolto

    In primissima mattinata, raggiungeremo il Muro della cinta erodiana, denominato Ha Kothel, il posto più sacro della religione ebraica. Se possibile si salirà sulla spianata all’interno delle Mura, dove sorgevano il primo e il secondo tempio degli ebrei: ora si ergono, imponenti, le moschee islamiche Al’Aqsa e la Cupola della Roccia – non visitabili. Scendendo dalla spianata dalla parte occidentale, si raggiungerà a piedi il Cenacolo sul Monte Sion, dove leggendo il testo di Luca faremo memoria dell’ultima cena (Lc 22,1-38) e della discesa dello Spirito Santo (Atti 2,1-13). Visita al Cenacolino francescano (se aperto), alla Basilica della Dormizione e alla Chiesa del Gallicantu, dove ricorderemo il tradimento di Pietro (Lc 22, 54-62). Il monte Sion cristiano è il luogo del quartiere dove si riuniva la primitiva chiesa degli apostoli, la santa chiesa degli ebrei a Gerusalemme, la chiesa madre di tutte le chiese; verso la fine del secolo IV, i bizantini, subentrando alla comunità giudeo-cristiana del Sion, costruirono qui una grandissima basilica che chiamarono la Santa Sion e che fu distrutta dai persiani nel 614.

    Nel pomeriggio saliremo sul Monte degli Ulivi: sosta all’Edicola dell’Ascensione, dove secondo la tradizione si trova la pietra dalla quale Gesù è stato assunto in cielo (Lc 24,50-53; At 1,1-11); alla chiesa che conserva la Grotta detta del Pater Noster  (Lc 11,2) e al Dominus Flevit dove si ricorda il lamento di Gesù sulla città, ispirato alla presa di Gerusalemme da parte dei Babilonesi. Raggiugeremo infine il Getzemani (Basilica delle Nazioni) dove la lettura del testo di San Luca ci introdurrà nel mistero della decisione di Gesù di morire, dopo una notte trascorsa a pregare nell’orto (Lc 22, 39-46); visita alla Grotta dell’arresto (Lc 22, 47-48) e alla chiesa ortodossa della Tomba di Maria. Rientro a Betlemme.

    In quanto è il Crocifisso questo Gesù è il Cristo, il re. La sua crocifissione è la sua regalità; la sua regalità sta nell’aver dato se stesso agli uomini, sta nell’identità di parola, missione ed esistenza che si realizza proprio nel sacrificio di tale esistenza

    (J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 196)

  4. 4
    4° giorno

    Discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò da morte salì al cielo. Siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti

    In mattinata raggiungeremo a piedi la via “Dolorosa”, chiamata così perché essa vuol seguire, approssimativamente, la via che percorse Gesù dal Pretorio al Calvario. Lungo la via sono segnate, per la devozione cristiana, le diverse stazioni della Via Crucis. Nel percorso prevediamo solo alcune visite: alla Chiesa della Flagellazione; alla 6° stazione (dedicata a Veronica); alla 7° stazione (nella cui cappella è conservata una colonna romana dell’epoca dell’ Aelia Capitolina 135 d. C. ); alla 9° stazione (dove si trova il patriarcato copto); al Monastero russo dedicato a S. Alessandro Nevski, dove si trova una soglia che, a parere di alcuni archeologi, può essere messa in relazione con l’antica porta delle Mura di Gerusalemme che Gesù ha varcato per salire al Calvario; e infine alla Basilica della Resurrezione, con la visita approfondita al Calvario e al Santo Sepolcro. Rientro a Betlemme.

    La professione di fede nella risurrezione di Gesù Cristo costituisce per i cristiani l’espressione della certezza che è vera quella parola che sembrerebbe solo un bel sogno: ‘l’amore è forte come la morte’ (Ct 8,6)

    (J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 292)

  5. 5
    5° giorno

    (Io credo) in Gesù Cristo suo unico Figlio..

    La giornata è dedicata alla riflessione sull’identità di Gesù vero Dio e vero Uomo, appena risorto. Visita di Betlemme  dove contempleremo il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio: la Basilica della Natività, la Grotta del Latte, Beth Sahur (Campo dei pastori). Salendo verso la Galilea lungo il letto del fiume Giordano sosteremo al sito di Qasr El Yahud il luogo che ricorda il battesimo di Gesù nel Giordano dove comprenderemo Gesù come Messia, Unto,  Mandato. Proseguimento al Tabor, dove faremo memoria della trasfigurazione, la migliore icona del mistero pasquale appena vissuto, punto di continuità tra la prima e l’ultima alleanza. Sistemazione a Tiberiade/Nazareth.

    Con il secondo articolo del Credo ci troviamo di fronte all’autentico scandalo del cristianesimo: la confessione che l’uomo Gesù, un singolo, giustiziato verso l’anno 30 in Palestina, sia il ‘Cristo’ (l’unto, l’eletto) di Dio, anzi il Figlio stesso di Dio, il centro focale e determinante dell’intera storia umana

    (J.Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 183).

  6. 6
    6° giorno

    …nostro Signore

    Dopo la prima colazione, partiremo per il lago di Tiberiade, il luogo della chiamata dei primi 4 discepoli (Mc 1,16-20) e dell’attività “messianica” di Gesù (Mc 1,14-15), che comprendeva l’insegnamento nelle sinagoghe, la guarigione dalle malattie, la chiamata e la formazione dei discepoli, la preghiera. Lo costeggeremo da occidente a oriente cominciando dalla località di Tabgha per la visita alla chiesa francescana del Primato di Pietro (Giovanni 21,1-19). (La chiesa Benedettina che ricorda la moltiplicazione dei pani e dei pesci è chiusa la domenica). Visita dettagliata al sito di Cafarnao, dove Marco colloca il primo miracolo di Gesù (Mc 1, 21-27). Pranzo sul monte delle Beatitudini, che conserva la memoria del discorso della montagna e in tempo utile salperemo per una breve navigazione sul lago, ricordando i tanti avvenimenti che si svolsero nei suoi pressi: il cammino di Gesù sulle acque (Mc 6,45-49), la tempesta sedata (Mc 4,35-39), le guarigioni nel paese di Gennèsaret (Mc 6, 53-56).  All’arrivo sulla costa orientale, costeggeremo il lago in direzione sud. Sosta a Kursi e rientro in albergo/ casa religiosa.

    L’affermazione decisiva della fede a proposito di Gesù sta nell’inscindibile unità delle due parole ‘Gesù Cristo’, in cui si cela l’esperienza dell’identità di esistenza e missione

    (J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 195)

  7. 7
    7° giorno

    Fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine

    In mattinata visiteremo Nazareth, il luogo che Marco ricorda perché Gesù ha insegnato di sabato nella sinagoga (Mc 6,1-5) e dove l’evangelista Matteo pone la Santa Famiglia, come luogo di ritorno dall’Egitto (Mt 2,21-23). Soprattutto la memoria di Nazareth è associata alla Basilica dell’Annunciazione (Lc 1,26-38), costruita su quella che la tradizione definisce la “casa di Maria”. La visita prosegue alla Chiesa di S. Giuseppe e, se possibile, del museo francescano. Attraversando il suq raggiungeremo la Chiesa ortodossa di San Gabriele detta anche ‘fontana della Vergine’.

    Come Maria era stata descritta quale nuovo Israele, la vera ‘Figlia di Sion’, così appare ora quale tempio su cui scende la nube dentro la quale Dio entra nella storia. Chi si mette a disposizione di Dio scompare con lui nella nube, nell’oblio e nel nascondimento, e proprio così partecipa alla sua gloria

    (J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 264)

  8. 8
    8° giorno

    Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna

    In mattinata, partenza per Cesarea che fu per San Paolo la sua ultima tappa del suo terzo viaggio missionario prima di essere portato a Roma e giudicato: Paolo ci aiuterà a comprendere sino in fondo la ragione del nostro pellegrinaggio e la missione della chiesa.

    In tempo utile avverrà il trasferimento in aeroporto, operazioni d’imbarco e partenza per l’Italia. (transitando per lo scalo di Roma o Monaco o Vienna). Termine dei servizi.

    La terza parte del Simbolo rinvia in prima linea non allo Spirito santo in quanto terza Persona divina, bensì allo Spirito Santo quale dono di Dio alla storia nella comunità di quanti credono in Cristo

    (J Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 321)

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