Pellegrinaggio in Terra Santa per coppie

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Durata

8 giorni
(7 notti)

Io e te come una terra benedetta

La Bibbia è popolata da famiglie, da generazioni, da storie di amore e di crisi familiari, fin dalla prima pagina” ci ricorda papa Francesco.

L’alleanza di amore e fedeltà, di cui vive la Santa Famiglia di Nazaret, illumina (…) ogni famiglia, pur nella sua debolezza, può diventare una luce nel buio del mondo (…). L’unità alla quale occorre aspirare non è uniformità, ma una “unità nella diversità” o una “diversità riconciliata” in cui differenti “sfumature e accenti” arricchiscono il bene comune. (dalla Esortazione Apostolica Amoris Laetitia n. 8, 66)

  • Pensato per coppie che desiderano riscoprire e gustare la loro vocazione, attraverso un itinerario guidato nella Terra del Santo, lo sposo dell’umanità
  • Per gustare la Buona Notizia della vita di coppia nei grandi racconti della Scrittura, narrati e attualizzati nei luoghi biblici
  • Per scoprire la dimensione simbolica della vita a due, immagine del rapporto tra Dio e il suo Popolo e tra Gesù e la sua Chiesa
  • Per sperimentare la forza coinvolgente della drammatizzazione delle storie bibliche
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Programma

  1. 1
    1° giorno

    La terra arida: nel deserto per rivivere la sete dell’altro e lo stupore della sua presenza

    Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto richiesto; disbrigo delle operazioni d’imbarco e partenza con volo di linea per Tel Aviv; all’arrivo partenza verso Sud, verso il Negev dove è vissuto Abramo: arrivo in località Sde Boker, sistemazione in Kibbutz, cena e pernottamento.

    Nel deserto meditiamo su quanto il Creatore ha cominciato a fare per primo, ben prima che gli uomini e le donne esistessero, per ospitarli in una meravigliosa terra-giardino. La terra arida ci aiuta a prendere coscienza della nostra sete di relazione e della presenza dell’altro al nostro fianco, dono mai scontato e bellissimo che il Creatore ha fatto all’uomo e alla donna, memoria della sua immagine e possibilità insieme della sua somiglianza.

  2. 2
    2° giorno

    La terra ristorata: la vita a due come ospitalità e ristoro che ripara il volto dell’umanità

    In mattinata dopo aver contemplato il deserto di Zin, raggiungeremo la località di En Avdat, un’oasi attraversata da un wadi, che risaliremo a piedi sino a raggiungere l’antica città nabatea di Avdat sul Mar Morto. Tempo per la visita. Proseguimento verso il deserto dell’Aravah in località Kfar Hanokdim. Sistemazione in campo tendato, cena e pernottamento.

    Dio investe nuovamente su una coppia, Abramo e Sara, per riparare il volto dell’umanità sedotta, nella coppia originaria, dal Nemico e dalle sue menzogne. La terra deserta è resa ospitale dall’accoglienza reciproca di Abramo e Sara, anche nelle loro debolezze e cadute, anzi proprio esse divengono occasione perché Dio manifesti la sua misericordia e mettono in luce il ruolo chiave delle coppie nel dare corpo e vita alla storia della salvezza. 

  3. 3
    3° giorno

    L’oasi: il corpo dell’altro come dono, pienezza di relazione e incontro con Dio

    In mattinata saliremo a Masada per la visita all’antica fortezza erodiana per poi rinfrescarci nelle acque dolci del wadi Arrugot, che attraverseremo con i piedi dentro le acque basse del torrente (1 ora circa in andata e altrettanto in ritorno). In bus costeggeremo il Mar Morto sino a raggiungere il fiume Giordano rimanendo sempre nella sua depressione e lasciandoci sulla sinistra l’oasi di Gerico. In serata raggiungeremo le acque vive del lago di Tiberiade. Sistemazione in albergo | casa religiosa, cena e pernottamento.

    La terra desertificata delle relazioni umane basate sul dominio dell’altro si apre alla dolcezza dell’oasi; essa, con la freschezza delle sue acque ed i suoi colori è lo sfondo per incontrare il Cantico dei Cantici, considerato lo scrigno del tesoro, il cuore delle Sacre Scritture. L’amore descritto nel Cantico è il tenero e appassionato idillio di un uomo e una donna carnali, instancabilmente tesi al desiderio e alla contemplazione della bellezza del corpo dell’altro…

  4. 4
    4° giorno

    Il giardino: il noi della coppia come condivisione di diversità a immagine di Gesù

    In mattinata ammireremo la regione galilaica e l’omonimo lago dall’alto del Wadi Hamman. Scenderemo a Cafarnao per visitare la casa di Pietro e a seguire traversata in battello del lago e pranzo sulla costa orientale in località Ein Gev. Nel pomeriggio visita ai luoghi più significativi che hanno fatto da sfondo all’attività messianica di Gesù: Tabgha (chiesa della Moltiplicazione di pani e chiesa del Primato di Pietro) Monte delle Beatitudini… Rientro in albergo | casa religiosa, cena e pernottamento.

    La Galilea è la regione giardino in cui Gesù cresce e inizia la sua missione di annuncio della misericordia di Dio. Così la coppia è un giardino di relazioni nuove con la sua condivisione di diversità, immagine delle relazioni che instaura Gesù. Egli, da amico appassionato degli uomini, è pronto a donarsi come pane ed infine con tutto se stesso. Scopriamo lo stile degli incontri di Gesù, che rialza le persone e ridona vita, stile con cui invia in missione la sua Chiesa ed in cui la coppia è maestra di vita.

  5. 5
    5° giorno

    La terra feconda: il noi della coppia come luogo di intimità e moltiplicazione della vita

    In mattinata ci trasferiremo a Cana di Galilea, dove c’è la memoria del primo segno di Giovanni; sosta a Nazareth per la visita alla Basilica dell’Annunciazione e a quella di San Giuseppe. Tempo per la riflessione e partenza per la Giudea con sosta a Betlemme, visita alla Basilica della Natività e al Campo dei Pastori che fa memoria dell’incontro dei pastori con gli Angeli. Incontro con comunità cristiane locali significative. Sistemazione in albergo/casa religiosa, cena e pernottamento.

    La coppia umana nella sua piccolezza è il luogo privilegiato in cui Dio si rende presente, come avviene nel primo segno di Gesù, rivolto ad una coppia di sposi. C’è un linguaggio di intimità tra gli sposi che rende la coppia capace di generare e far crescere la vita, in questo modo gli sposi condividono la missione divina di diffondere la vita in abbondanza. Anche Gesù nasce in una famiglia e al suo interno la Buona Notizia si fa carne, prende spazio attraverso i gesti di accoglienza e di cura di una famiglia.

  6. 6
    6° giorno

    La terra contesa: il conflitto nella coppia e l’esperienza del perdono

    Partenza per Gerusalemme con sosta sul monte degli Ulivi per contemplare la città dall’alto, raggiungendo Betfage con sosta alla basilica del Pater Noster e al dominus Flevit dove Gesù piange sulla città. Sistemazione in casa religiosa ed inizio delle visite in città a partire dalla chiesa di san Pietro in Gallicantu, dove si ricorda il rinnegamento di Pietro. Poi il Sion cristiano: visita al Cenacolo, dove faremo memoria dell’ultima cena e della discesa dello Spirito Santo, al Cenacolino francescano, alla Basilica della Dormizione. Cena e pernottamento in casa religiosa.

    In questa giornata ripercorriamo i luoghi dove Gesù ha trascorso i suoi ultimi giorni. In particolare, nel Cenacolo facciamo memoria dell’eucaristia: Gesù si fa piccolo come un pezzo di pane e un bicchiere di vino per essere a disposizione di tutti, gratuitamente, anche di chi lo sta tradendo o abbandonando. Fino all’ultimo ha parole di perdono e di misericordia per tutti. In questo modo ci fa vedere che l’amore è più forte del male, che l’amore dura per sempre. Anche la coppia e la famiglia a volte vengono ferite dal conflitto ma sono capaci di perdono e di scegliere di amare, a simbolo del mistero grande di consegna di sé di Gesù.

  7. 7
    7° giorno

    La terra donata: La sponsalità come consegna completa di sé a immagine di Gesù

    In mattinata saliremo alla basilica del Getzemani: la lettura del vangelo ci introdurrà nel mistero della decisione di Gesù di consegnarsi, dopo una notte trascorsa a pregare nell’orto. Visita alla Grotta dell’arresto e alla chiesa ortodossa della Tomba di Maria. Nel pomeriggio raggiungeremo a piedi la via “Dolorosa”, chiamata così perché essa vuol seguire la via che percorse Gesù dal Pretorio al Calvario. Partenza dalla Porta dei Leoni e visita alla Chiesa di Sant’Anna e alla Piscina Probatica; visiteremo poi la Chiesa della Flagellazione; la 6° stazione (dedicata a Veronica); la 9° stazione (dove si trova il patriarcato copto); il Monastero russo dedicato a S. Alessandro Nevski, dove si trova una soglia che può essere messa in relazione con l’antica porta delle Mura di Gerusalemme che Gesù ha varcato per salire al Calvario. Raggiungeremo infine la Basilica della Resurrezione, con la visita approfondita al Calvario e al Santo Sepolcro.

    Gesù ci fa vedere, offrendo la propria vita volentieri, che Dio è amore e non teme di offrirsi fino in fondo, come avviene tra gli sposi con la cura reciproca fino alle soglie della vita. La visita al Santo Sepolcro intende allora infonderci una grande speranza: vedere la tomba vuota di Gesù ci ricorda che anche noi siamo destinati a risorgere anima e corpo. Come possiamo credere che sia veramente risorto? Prima di tutto, facendo memoria del modo in cui è morto, a cominciare dalle ultime ore della sua vita, raccontate nelle stazioni della via crucis.

  8. 8
    8° giorno

    La terra risorta: chiamati in due ad una vita rinnovata

    In mattinata, trasferimento in pullman per Emmaus/Abu Gosh, dove si ricorda l’incontro dei due con il Risorto (secondo alcune interpretazioni, una coppia di sposi), i quali lo riconobbero allo spezzare del pane (cfr. Lc 24,13-35). Proseguimento per Tel Aviv e disbrigo delle operazioni d’imbarco e partenza con volo di linea per l’Italia.

    La domenica mattina sono le donne, spose e madri, le prime testimoni della risurrezione, invitate a portare la buona notizia prima di tutto in famiglia e da lì a tutto il mondo.  Scoprire la buona notizia che il Signore vince la morte e anche le nostre situazioni di morte è quello che accade ai due di Emmaus, tristi ed in fuga, delusi. Gesù risorto si prende cura di loro, li ascolta, li conforta. Come hanno fatto a riconoscerlo? Gli hanno confidato le loro tristezze, si sono lasciati scaldare il cuore dalla sua Parola, lo hanno invitato ad entrare nella loro casa. Questo itinerario simbolicamente è un invito anche alla coppia ad aprirsi alla sua Parola e all’incontro con Lui che rinnova sempre la vita.

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