TIKAL
il regno della giungla

Se Indiana Jones avesse dovuto scegliere un posto dove perdersi (volontariamente), probabilmente sarebbe stato Tikal. Non è una battuta da travel blogger: Tikal è selvaggio, imponente, misterioso. Situato nel cuore della giungla tropicale del Petén, nel nord del Guatemala, questo sito archeologico non è solo uno dei più estesi del mondo Maya — è anche uno di quelli con l’atmosfera più intensa. Qui la natura e la storia non si affiancano: si intrecciano.
Fondata intorno al 1000 a.C., Tikal fu abitata per oltre 1.500 anni. Al suo apice, tra il VI e l’VIII secolo d.C., ospitava oltre 100.000 persone. Una vera metropoli dell’epoca, con templi, palazzi, piramidi, mercati, piazze cerimoniali, e persino un sofisticato sistema idrico per raccogliere l’acqua piovana.
Quello che rende Tikal così speciale rispetto ad altri siti Maya (come Palenque o Chichén Itzá) è il forte legame con la giungla che lo circonda. Molte delle sue strutture sono ancora parzialmente sepolte dalla vegetazione, come se la natura si fosse “ripresa” ciò che un tempo era suo. E infatti, per gli antichi Maya, la giungla non era solo un paesaggio, ma una dimensione spirituale, popolata da divinità, spiriti e antenati.
Visitare Tikal non è una semplice escursione, è un’esperienza sensoriale. La maggior parte dei viaggiatori parte da Flores, una cittadina colorata affacciata su un lago, e si alza prima dell’alba per arrivare al sito ancora avvolto nella foschia mattutina. È in quel momento che Tikal svela il suo lato più mistico.
Mentre cammini lungo i sentieri, senti un concerto naturale: scimmie urlatrici che fanno da sveglia, tucani che volano sopra la testa, e forse anche qualche coati curioso che ti osserva da un ramo. Poi, tra le liane, appaiono le sagome delle grandi piramidi: Tempio I, il Tempio del Gran Giaguaro, che custodiva la tomba del re Ah Cacao; Tempio II, noto come Tempio delle Maschere; e soprattutto il Tempio IV, il più alto.
Salire sul Tempio IV è come sfidare il tempo: una lunga scalinata di legno ti porta sopra la giungla, e da lì il panorama è qualcosa che difficilmente dimenticherai. All’orizzonte, le cime dei templi emergono come isole di pietra in un mare verde.
Curiosità nerd (e galattica): George Lucas scelse proprio questo panorama per rappresentare la base ribelle sulla Luna di Yavin 4 in Star Wars: Episodio IV. L’inquadratura aerea dei templi che spuntano dalla foresta è iconica, e sì, puoi letteralmente stare lì e dire “Ehi, questa scena la conosco!”.
Curiosità archeologica: gran parte di Tikal è ancora inesplorata. Grazie al LiDAR (radar aerotrasportato usato per mappare il terreno sotto la vegetazione), gli archeologi hanno scoperto centinaia di strutture ancora sepolte — mura difensive, strade sopraelevate, interi quartieri. È come se la città non fosse mai scomparsa, ma solo addormentata sotto la giungla.