Segni e simboli
segni e simboli nell'esperienza religiosa

I segni e simboli non appartengono soltanto alla vita quotidiana, ma sono profondamente radicati anche nell’esperienza religiosa. Un segno, in generale, è una realtà visibile o concreta che rimanda a qualcos’altro, di solito un concetto o un oggetto, che in una determinata lingua viene espresso con una parola. Il suo scopo è quello di indicare, evocare, rendere presente un significato che va oltre l’apparenza immediata.
Nella dimensione religiosa, esistono segni che rimandano a concetti spesso profondi e complessi. Un esempio significativo è la Croce Ansata, conosciuta anche come Ankh nell’antico Egitto: si tratta di una croce sormontata da un anello allungato, il cui significato è legato all’idea della vita. Questo simbolo era spesso associato agli dèi e alla vita dopo la morte, diventando una rappresentazione della continuità dell’esistenza.
Il simbolo, rispetto al segno, ha una valenza ancora più profonda: è un segno concreto che rinvia a qualcosa di assente o invisibile, spesso trascendente. Nella religione, il simbolo diventa un ponte tra il mondo sensibile e la realtà spirituale, tra l’umano e il divino. Tutte le religioni, anche quelle più antiche, sono permeate di simboli che aiutano a comprendere e a vivere il sacro.
Esistono simboli propri di una tradizione religiosa che, nel tempo, sono stati reinterpretati o adottati con significati diversi in altri contesti. Un esempio è il sole, che nella religione pagana ha sempre avuto un ruolo fondamentale. La luce solare, simbolo di vita, energia e rigenerazione, veniva celebrata in diverse festività legate al ciclo delle stagioni. Una delle ricorrenze più importanti era il Dies Natalis Solis Invicti, il “Giorno della nascita del Sole Invitto”, celebrato il 25 dicembre, in corrispondenza del solstizio d’inverno: il momento in cui le giornate cominciano ad allungarsi e la luce torna a prevalere sulle tenebre.
È proprio in questo contesto simbolico che si inserisce il Cristianesimo, collocando la nascita di Gesù proprio il 25 dicembre. Gesù, infatti, viene riconosciuto come la “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Questo gesto carico di significato non solo si sovrappone simbolicamente alla vittoria della luce sul buio, ma aggiunge un nuovo livello interpretativo: la luce della salvezza e della grazia che vince sulle tenebre del peccato e della morte.
Segni e simboli, dunque, sono strumenti fondamentali per l’uomo religioso, perché permettono di esprimere l’invisibile, di rendere comprensibile ciò che è ineffabile. Attraverso di essi, il sacro si manifesta e si comunica. Nella religione, ogni gesto, ogni oggetto, ogni festività può diventare simbolo, ponte tra la terra e il cielo, tra la finitezza dell’uomo e l’infinito di Dio. Riconoscere il valore dei simboli significa imparare a leggere la realtà con occhi nuovi, capaci di cogliere la presenza del divino nel quotidiano.