Armenia – Nel cuore di una chiesa antica

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Dove finisce l’Europa e dove comincia l’Asia? La risposta ci porta tra le alte montagne del piccolo Caucaso, in Armenia, paese di dimensioni ridotte, ma dove ogni angolo è ricco di storia. Il grande poeta russo Mandelst’am lo ha chiamato “il paese delle pietre urlanti”: un luogo dove spiritualità, cultura e la storia dell’umanità sono indissolubilmente legati.

Popolo fiero, da sempre fortemente attaccato alla propria identità, ha conservato la propria fede cristiana anche durante le dominazioni persiane, mongole e turche; piegato e umiliato dalla persecuzione dei turchi ottomani, non ha mai perso il suo orgoglio. In questa terra vulcanica che ribolle nel sottosuolo, le valli tra le montagne custodiscono santuari, chiese, monasteri arroccati su pendii scoscesi, solitari caravanserragli e incisioni rupestri che raccontano la storia dell’umanità intera, a partire da Noè, di cui gli Armeni sarebbe i discendenti diretti.

Riscopriamo un mondo rimasto intatto per millenni, entriamo nelle sue tradizioni, nella sua affascinante cucina, nella sua musica, nella sua spiritualità.

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Programma

  1. 1
    1° giorno

    Ci troviamo all’aeroporto concordato per il disbrigo delle operazioni d’imbarco e partiamo per Yerevan. Cena e notte in volo.

  2. 2
    2° giorno

    Arriviamo finalmente a Yerevan; incontriamo la guida e ci trasferiamo in hotel per alcune ore di riposto. In tempo utile iniziamo le visite di questa moderna città, chiamata “la città rosa” dal colore dei suoi edifici: visitiamo la Piazza della Repubblica, la Piazza dell’Opera, il Viale Settentrionale, il Monumento “Cascade”, l’Università Statale, il Parco della Vittoria con la statua “Madre Armenia” e la Cattedrale di San Gregorio l’Illuminatore. 

    Entriamo nella storia del popolo armeno: visitiamo il Museo Storico d’Armenia e il Memoriale di Tsitsernakaberd (Memoriale del Genocidio): qui, attraverso un percorso fotografico, ripercorriamo gli eventi e le cause del genocidio e della dispersione del popolo armeno. Cena e pernottamento in hotel a Yerevan.

  3. 3
    3° giorno

    Partiamo per il sud dell’Armenia, dove facciamo la prima sosta al monastero di Khor Virap, particolarmente caro agli armeni: il nome significa “fossa profonda” e sta ad indicare il luogo in cui San Gregorio l’Illuminatore fu tenuto prigioniero per lunghi anni. Dalle mura del complesso si può godere di una delle più belle viste dell’Ararat, il monte dove la tradizione biblica racconta si sia fermata l’arca di Noè dopo il diluvio. Visitiamo quindi Areni, famosa per la produzione di vino, che assaggeremo in una delle tante cantine e proseguiamo per la Caverna degli Uccelli, dove è stata trovata quella che è considerata sino ad ora la più antica scarpa al mondo (quasi 6 mila anni fa).

    Ultima tappa della mattinata sarà la visita al monastero di Noravank, complesso monastico del XIII–XIV secolo, patrimonio dell’UNESCO. Dedichiamo il pomeriggio alla visita dell’Armenia antica e dei misteriosi menhir, che compongono le rovine di Carahunge, la “Stonehenge armena”, antico osservatorio che seguiva i movimenti dei corpi celesti e misurava il tempo. Arriviamo in serata a Goris, cittadina sperduta tra le montagne, circondata da gigantesche formazioni rocciose. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

  4. 4
    4° giorno

    In mattinata partiamo per il monastero di Tatev, che si eleva solitario in mezzo ad una natura incontaminata: lo raggiungiamo salendo sulla funivia più lunga del mondo, attraversando la gola di Halidzor. Nel pomeriggio conosciamo le tradizionali abitazioni troglodite passeggiando nell’antico villaggio di Khdzoresk, una delle città storiche dell’Armenia e un tempo un importante centro culturale e commerciale.

    Nel 2015, l’UNESCO ha inserito Khndzoresk nella sua lista di patrimonio mondiale, sottolineando la sua importanza culturale, storica e naturale. Visitiamo poi la Casa Museo di Aksel Bakunts, importante scrittore armeno del XX secolo, e il Museo «Samovar stories» che celebra la tradizionale cerimonia del tè. Sistemazione in hotel a Goris.

  5. 5
    5° giorno

    In mattinata partiamo per il lago Sevan, la “perla” dell’Armenia: attraversiamo il passo di Selim a 2410 metri sopra il livello del mare e visitiamo l’omonimo caravanserraglio, costruito nel 1332 lungo la Via della Seta e menzionato anche nelle memorie di Marco Polo. Successivamente, facciamo una sosta presso la fattoria del Mikayelyan Family Farm sulla sponda del lago Sevan.

    Arrivati a Noraduz, entriamo nella tradizione e nella cultura armena ammirando le numerose khatchkar, croci di pietra (khatch= croce + qar = pietra), simboli dell’arte armena cristiana. Nel pomeriggio visitiamo la penisola di Sevan con le sue due chiese medioevali: la chiesa dei Santi Apostoli e la chiesa di Santa Madre di Dio, costruite nell’ 874. Prima di rientrare a Yerevan, attraversiamo in barca il lago di Sevan. Rientro a Yerevan, sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

  6. 6
    6° giorno

    Esploriamo Etchmiadzin, centro spirituale degli Armeni, situato nella valle dell’Ararat. Il nome significa “luogo dove discese l’Unigenito di Dio” e, secondo la visione che ebbe Gregorio l’Illuminatore, si tratta della discesa di Cristo dal cielo in mezzo ad una nube di fuoco. Nel luogo indicato della visione fu costruita la Cattedrale, residenza del catholicos. Nel pomeriggio, visitiamo il monastero di Hovhannavank sul Canyon Khassakh e la fortezza di Amberd del VII-XIII secolo, costruita sulla confluenza dei fiumi Arkashen e Amberd. Rientro a Yerevan.

  7. 7
    7° giorno

    Partiamo alla scoperta dell’unico monumento armeno di epoca ellenistica, la fortezza ed il tempio di Garni, che ospitava la residenza estiva del re Tiridate. L’edificio più importante del complesso è il tempio ionico, dedicato al dio Mithra, che raggiungiamo con una camminata di circa 40 minuti nella Gola di Garni, famosa per le sue colonne di basalto, denominate “Sinfonia delle pietre”. Proseguiamo con la visita dell’unico monastero rupestre armeno di Ghegardavank, del XIII secolo. Il suo nome significa “monastero della lancia”: secondo la tradizione qui fu conservato un frammento della lancia con cui venne ferito il costato di Cristo. Rientriamo a Yerevan e scopriamo il meraviglioso mondo dei manoscritti al Museo del Matenadaran, “sacrario” dell’identità armena. Tempo libero al mercato del Vernissage per le spese personali.

  8. 8
    8° giorno

    Nel cuore della notte inizia il nostro rientro in Italia; arrivo in aeroporto, disbrigo delle operazioni d’imbarco e partenza per l’Italia.

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