Un viaggio tra natura, cultura e meraviglia
Laos e Cambogia
C’è un’Asia che non corre. Un’Asia fatta di fiumi che scorrono lenti, di sorrisi silenziosi, di gesti antichi e città sospese tra passato e presente. È l’Asia che incontreremo in Laos e Cambogia, con una tappa speciale, una delle capitali più frenetiche e sorprendenti del Sud-est asiatico: Bangkok.
Il nostro viaggio comincia proprio qui, nella caotica, affascinante, travolgente Bangkok – definita “città creativa” dall’UNESCO dal 2017. Un perfetto punto di partenza per lasciarci alle spalle la frenesia urbana e iniziare a entrare nel cuore più autentico dell’Indocina.
Appena varcato il confine, il Laos ci accoglie con un ritmo completamente diverso. Tiziano Terzani lo definì “uno stato mentale”, e non è difficile capirne il motivo. Qui il tempo sembra dilatarsi, assumere una dimensione diversa. Il Laos è fatto di villaggi sospesi tra legno e acqua, case coloniali profumate di frangipane, mercati colorati e fiumi che diventano strade e specchi.
Camminando tra le palafitte o assistendo all’alba sulle rive del Mekong, ci accorgeremo di quanto poco serva per sentirsi parte del paesaggio. I monaci in tunica arancione, il suono leggero dei passi, la luce che filtra tra le foglie: tutto qui invita alla contemplazione, senza sforzi, senza pose.
C’è un detto francese – usato un tempo con tono ironico – che diceva:
“I vietnamiti piantano il riso, i cambogiani lo guardano crescere, i laotiani ascoltano il riso che cresce.”
È proprio con questo spirito che ci immergeremo nel viaggio: non solo per vedere, ma per percepire. Lasceremo che i luoghi ci parlino, a modo loro.
Dal Laos ci sposteremo in Cambogia, terra di contrasti e storia millenaria. Qui, la natura si fonde con l’opera dell’uomo in modo potente, quasi ipnotico.
Il momento clou sarà l’arrivo a Siem Reap, porta d’accesso ai magnifici Templi di Angkor. Un complesso straordinario, dove l’ingegno umano ha trasformato la pietra in qualcosa che va oltre il tempo. Angkor Wat, Bayon, Ta Prohm: ogni tempio è un mondo a sé, scolpito nella giungla, in perfetta armonia con le radici e la vegetazione che li avvolge.
Ma la Cambogia è anche fatta di campi di riso a perdita d’occhio, villaggi rurali, sorrisi gentili e mercati vivaci. È un Paese che sorprende, che lascia qualcosa addosso. Non solo nei grandi monumenti, ma nei dettagli quotidiani: una barca che scivola lenta, un bambino che gioca nella polvere, una ciotola fumante di noodles lungo la strada.
Un vero percorso nella diversità e nella bellezza dell’Asia sudorientale. Dalla modernità frizzante di Bangkok alla calma disarmante del Laos, fino all’imponenza misteriosa della Cambogia: ogni giorno sarà un’immersione in qualcosa di unico.
Sarà un viaggio che riempie gli occhi, sì.
Ma anche un’esperienza che resterà dentro, sotto pelle, con i suoi colori, i suoi sapori e la sua delicatezza.