Fasika: la Pasqua Copta in Etiopia
La religione ortodossa etiope, chiamata Chiesa Tewahedo, si basa sull’antico calendario Giuliano, e la Fasika, la Pasqua, viene celebrata dopo un periodo di digiuno di 55 giorni chiamato Hudade o Abye Tsome. Fasika è il termine con cui si indica il caratteristico cerimoniale pasquale della Chiesa Ortodossa Copta etiope, una festa che qui assume dimensioni nettamente maggiori al Natale, poiché ha un significato superiore, simboleggiando la vittoria sulla morte. I cristiani ortodossi, durante questi 55 giorni, non possono mangiare carne o latticini, ma solo pasti vegetariani a base di lenticchie, piselli, cereali, frutta e varietà di stufato di verdure accompagnati da injera (piatto base della cucina etiope ed eritrea, una sorta di pane spugnoso preparato con la farina di teff, un cereale originario degli altopiani etiopici. Ne parliamo in fondo all’articolo). Il venerdì precedente alla Pasqua, è la giornata dedicata alla preghiera in cui i fedeli prostrati in chiesa, si inginocchiano per poi rialzarsi in un ciclo che pare infinito, fino a raggiungere lo sfinimento. Il periodo di penitenza termina alla vigilia di Pasqua, quando le persone vanno in chiesa e festeggiano con una funzione sobria, ma fatta di danze e canti che dura fino alle 3 del mattino e che una volta terminata autorizza i fedeli a rientrare a casa ed interrompere il digiuno con pollo o agnello, macellati la notte precedente. Infine arriva la domenica di Fasika, giorno di festa trionfale, durante il quale, dopo aver riposato ed aver partecipato alle funzioni religiose, si dà inizio ai banchetti prevalentemente a base di carne di agnello durante i quali è consentito anche bere alcol come il tipico tej, una bevanda a base di vino e miele, aromatizzata con le foglie di gesho e servita in caratteristiche piccole fiaschette chiamate berele.
Il luogo più suggestivo dove assistere alla celebrazione della Fasika è sicuramente Lalibela, posto magico famoso per le sue straordinarie chiese monolitiche scavate nella roccia, i cui colori contrastano con le processioni delle migliaia di fedeli che sono vestiti di bianco e si inginocchiano su stuoie colorate. Qui la cerimonia dura 8 ore e la fanno da padrona cantilene ipnotiche, odore di incenso dell’infinità di candele accese, il lento ed incessante ripetersi dei colpi di tamburo, il tintinnar di sonagli, e le danze, creando un’atmosfera suggestiva ed emozionante.
Vi consigliamo la visione di questo breve video (credits: David Rocco), girato durante la messa di Pasqua a Lalibela, e che termina con l’esperienza di una colazione tipica in una famiglia etiope. Il pasto è a base di injera, pane piatto morbido preparato con teff (un particolare cereale coltivato da oltre 5000 anni in Etiopia) e pasta acida, dal sapore leggermente nocciolato. Come vedrete nel video, è tradizione mangiarlo soltanto con la mano destra, perché l’injera funge allo stesso tempo da piatto, posate e contorno. Di solito il pane viene servito su un grosso piatto e ricoperto con piccoli mucchietti di carne o verdure, accompagnato dal tej, una sorta di idromele. I commensali mangiano tutti dallo stesso piatto, staccando un pezzetto di pane e usandolo per afferrare la carne e le verdure.
- A questo link potete invece vedere alcune immagini scattate da FrateSole negli ultimi viaggi in Etiopia:
Ricordi di viaggio in Etiopia
Credits Photo: Peter Cassidy /Kyle Cathie /Andrea Orioli /Jono Vernon-Powell
(written by Valentina Prisco)

Fasika è il termine con cui si indica il caratteristico cerimoniale pasquale della Chiesa Ortodossa Copta etiope, una festa che qui assume ..
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