Armenia, profilo di una Chiesa
Il cristianesimo in Armenia ha radici antichissime: vi sarebbe giunto ad opera dei discepoli Taddeo e Bartolomeo. Secondo alcune fonti, già a metà del Secondo secolo giungono nelle valli armene i primi missionari da Edessa e si creano primi nuclei di fedeli. A metà del Terzo secolo una lettera dall’Egitto di Dionigi di Alessandria è indirizzata ad un vescovo armeno. Il 301 è però la data chiave nella storia del cristianesimo; essa segna infatti la conversione del re Tiridate (e conseguentemente di tutto il regno) ad opera di Gregorio l’Illuminatore, educato alla fede cristiana in Cappadocia, dove era riparato per mettersi in salvo dai conflitti in atto tra Armenia e Persia. Da allora inizia una lunga storia di fede e di martirio, che culmina nel genocidio armeno di inizio Novecento, durante il quale perirono anche oltre 100 mila armeni cattolici.
Un altro momento imprescindibile nella storia dell’Armenia è la traduzione delle Sacre Scritture ad opera del monaco Mesrop, che «inventa» nel 404-405 un alfabeto di 36 lettere in grado di mettere per iscritto la lingua parlata dal popolo. Nasce dunque in questi primi secoli l’identità armena, fondata sulla cultura e la fede cristiana.
La Chiesa apostolica armena – che si richiama appunto alla predicazione dei primi discepoli – conta circa 6 milioni di fedeli. Gli armeni sparsi per il mondo sarebbero oggi circa 10 milioni, 3 milioni dei quali sono nei Paesi dell’ex Unione Sovietica.
Attualmente in Armenia i cattolici sono 280 mila su una popolazione totale di poco meno di 3 milioni di abitanti. La gerarchia cattolica, dopo secoli di tentativi uniatisti, venne formalmente costituita nel 1740, con l’elezione ad Aleppo del patriarca Abraham Ardzivian, rientrato ad Aleppo dopo sette anni di prigionia e vent’anni di esilio volontario nel monastero di Kreim (in Libano). Nel 1742 il nuovo patriarca ricevette da papa Benedetto XIV il riconoscimento della sua elezione ed il pallio.
Alla fine del Diciannovesimo secolo la Chiesa armeno-cattolica comprendeva 4 arcidiocesi: Costantinopoli, Aleppo, Mardin e Sivas-Tokat; 12 diocesi: Alessandria d’Egitto, Ancira (Ankara), Adana, Marasc (Kahramanmaraş), Erzerum, Cesarea di Cappadocia (Kayseri), Melitene (Malatya), Musc-Van (Muş), Prusa (Bursa), Amida (Diyarbakır), Trebisonda (Trabzon), Karput (Harput). Inoltre 9 vicariati patriarcali: Artvin, Baghdad, Gerusalemme, Zmar, Smirne, Nicomedia, Ispahan, Beirut, Deir el-Zor. Di queste 25 circoscrizioni ecclesiastiche, 16 erano incluse in territori dell’attuale Turchia.
Con il “Grande Male” – il genocidio armeno – anche i cattolici hanno pagato un prezzo altissimo. Secondo alcune fonti, oltre alla distruzione di 156 chiese, 32 conventi, 148 scuole e 6 seminari, la Chiesa cattolica armena ha visto perire 270 religiose e 300 preti.
Oggi la struttura della Chiesa cattolica di rito armeno è così articolata: il patriarcato di Cilicia degli Armeni, con sede a Bzoomar (Beirut), la cui giurisdizione si estende alle eparchie di Alessandria (Egitto), Isphan (Iran) e Kamichlié (Siria) oltre che agli esarcati di Gerusalemme-Amman e di Damasco. Ci sono poi eparchie armeno cattoliche ad Aleppo, Baghdad, Costantinopoli e Leopoli. Il territorio dell’Armenia attuale e dei territori dell’ex Unione sovietica ricadono sotto l’ordinariato dell’Europa orientale con sede a Gyumri e di cui è arcivescovo Raphael Minassian.
Importantissima, ormai, la presenza dei cattolici armeni in diaspora, con le eparchie di Nostra Signora di Nareg in Glendale (Stati Uniti e Canada), della Santa Croce di Parigi (Francia), di San Gregorio di Narek in Buenos Aires (Argentina). Esiste anche un esarcato apostolico d’America Latina e Messico, con giurisdizione su Brasile e Messico. In Europa si contano due altri ordinariati, in Grecia e Romania.
In Italia la comunità armeno-cattolica vede il suo centro principale nel monastero di San Lazzaro a Venezia, fondato dai monaci mechistaristi, che sono tra i principali attori del dialogo ecumenico con la Chiesa apostolica nel corso degli ultimi secoli. A Roma dal 1883 opera il Pontificio collegio armeno e ha sede la casa generalizia delle Suore armene cattoliche dell’Immacolata Concezione, congregazione fondata nel 1847 a Costantinopoli da Antonio Hassun, in seguito patriarca degli armeno-cattolici.
© Terrasanta.net
Articolo di Giuseppe Caffulli

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